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ComunicazioniPubblicato il 23 maggio 2025

Riflettori puntati sulla ricerca: rapporto annuale sui programmi «Sistemi senza pilota / robotica» e «Spaziale»

Lo scorso martedì 13 maggio 2025, armasuisse Scienza e tecnologia (S+T) ha ospitato il personale interno del DDPS per presentare il rapporto annuale sui programmi di ricerca «Sistemi senza pilota / robotica» e «Spaziale». Il dott. Markus Höpflinger e il dott. Peter Erni, a capo dei due programmi, hanno presentato a un pubblico interessato le attuali attività di ricerca, i relativi risultati e i progetti in corso.

Moana Häfeli, Stato maggiore, armasuisse Scienza e tecnologia

In piedi, davanti al pubblico seduto su diverse file, il dott. Peter Erni espone ai presenti in sala la propria presentazione.

In breve

L’annuale rapporto sui programmi di ricerca di armasuisse Scienza e tecnologia (S+T) ha l’obiettivo di consentire al personale interno del DDPS interessato di dare uno sguardo dietro le quinte dei programmi di ricerca. Questa cornice non offre solo diversi approfondimenti sui vari campi di lavoro e progetti in corso, ma rappresenta anche una buona occasione per un confronto aperto. L’evento promuove in questo modo lo scambio reciproco di conoscenze e rafforza la cooperazione interna al DDPS.

I programmi di ricerca «Sistemi senza pilota / robotica» e «Spaziale» hanno suscitato grande interesse tra i collaboratori del DDPS. La scorsa settimana, circa 100 partecipanti interessati si sono dati appuntamento a Thun per questo evento interno al DDPS, giunto già alla seconda edizione dell’anno.

Alle porte di una rivoluzione robotica

In apertura, il capo del programma di ricerca «Sistemi senza pilota / robotica», il dott. Markus Höpflinger, ha fatto il punto della situazione. I rapidi sviluppi tecnologici, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale, hanno un impatto diretto sulla robotica. «Quello che troviamo oggi sul mercato civile sono già prodotti di ieri», ha commentato. L’impiego di queste tecnologie sul mercato militare è poi ulteriormente rallentato da requisiti supplementari. Per questo motivo, una delle principali sfide consiste nel riuscire a valutare le tecnologie stesse prima del loro lancio sul mercato: ed è proprio qui che entra in gioco il programma di ricerca. L’attenzione si concentra sull'acquisizione di conoscenze al fine di far confluire i risultati ottenuti nell'innovazione, così come negli acquisti. L’attività del programma di ricerca «Sistemi senza pilota / robotica» si estende su cinque campi di competenza, che il dott. Markus Höpflinger ha esposto brevemente. Oltre a questi ultimi, il suo intervento ha illustrato poi progetti concreti incentrati su veicoli aerei e terrestri senza equipaggio, che hanno reso evidente la durata del processo (dalla segnalazione delle esigenze fino allo sviluppo del primo prototipo) e hanno fornito un’interessante panoramica sulle attività di ricerca e sui progetti. Per concludere, il capo del programma di ricerca ha sottolineato in una breve sintesi l’importanza dirompente della robotica nelle future applicazioni aeree, terrestri e acquatiche. Il dott. Markus Höpflinger ha evidenziato come i prossimi trend tecnologici e sviluppi – quali per esempio i sistemi d’arma autonomi, gli sciami o i robot umanoidi – rappresentino al tempo stesso sempre anche una minaccia da non sottovalutare.

Il dott. Markus Höpflinger in piedi dietro un leggio, al suo fianco uno schermo su cui si vede una presentazione.

Nella successiva presentazione, il dott. Markus Christen dell'Università di Zurigo ha illustrato la collaborazione in corso con armasuisse Scienza e tecnologia, il cui obiettivo è far luce sui sistemi autonomi in una prospettiva sociologica, psicologica e legale. Attraverso un’analisi bibliografica, sondaggi e studi sperimentali i ricercatori indagano questioni legate alla fiducia e alla responsabilità nel campo dei sistemi autonomi. Il prof. dott. David Floreano dell'EPFL ha poi illustrato le proprie attività di ricerca relative agli sciami di droni autonomi, così come all’interazione di questi ultimi con le persone. Il suo interesse di ricerca consiste nello scoprire in che modo le persone possono controllare in tempo reale uno sciame di droni e ottenere informazioni.

In coda al programma, Kai Holtmann, managing director della task force droni ha fornito ai presenti una breve introduzione al progetto dedicato a quest’ultima, lanciato nel 2024 sulla spinta dell’esponenziale sviluppo tecnologico e della crescente importanza dei droni nei conflitti moderni. Con il coinvolgimento dell'industria e del mondo accademico, l’obiettivo centrale è consolidare la base tecnologica e industriale rilevante in materia di sicurezza e ampliare le capacità nel campo dei droni (d'attacco) e della relativa produzione. La task force droni persegue due chiari obiettivi: fornire rapidamente all’esercito svizzero droni e ulteriori competenze in materia, nonché produrre per quanto possibile i droni in Svizzera riducendo al minimo la dipendenza dalle catene di fornitura internazionali. A tale scopo, la task force droni lavora su quattro temi principali: «droni d’attacco improvvisati», «piattaforma portante», «sciami» e «drone multiuso svizzero».

Lo spazio è un must

Per introdurre il rapporto sul programma di ricerca «Spaziale», il dott. Peter Erni, a capo di quest’ultimo, ha sottolineato il valore dello spazio per le applicazioni militari. Per la Svizzera, una particolare opportunità è rappresentata dalla progressiva commercializzazione dei viaggi spaziali (nota anche come New Space). Inizialmente finanziata in primo luogo da fondi statali, la navigazione spaziale è diventata oggi un business commerciale. Ciò offre la possibilità di acquisire capacità operative in vari segmenti, per esempio nella ricognizione o nella comunicazione via satellite.

Dopo l'introduzione al programma di ricerca «Spaziale», nel primo blocco tematico del pomeriggio tre relatori hanno presentato il proprio lavoro relativo all’ELINT con sensori spaziali. Innanzitutto, Jonathan Magnin, dottorando presso l’EPFL, ha illustrato ai presenti i primi risultati del proprio lavoro di tesi, che tratta della geolocalizzazione di trasmettitori a terra tramite un singolo satellite. Subito dopo, Mathias Burkhalter di Beyond Gravity ha presentato una relazione pratica sulle modalità di integrazione e gestione dei carichi utili ELINT sui satelliti. L’ultima presentazione del blocco tematico è stata esposta da Jean-Pierre Heurteau della ditta APCO Technologies, che ha illustrato come aggiungere un carico utile secondario ELINT a un satellite SAR.

A seguire, Bastien Gorret di ClearSpace ha aperto il secondo blocco tematico dedicato al rilevamento del quadro della situazione nello spazio (Space Situational Awareness, SSA) tramite sensori spaziali. La determinazione dei dati orbitali mediante sensori a terra è più efficiente. Per contro, tuttavia, i sensori satellitari Space Situational Awareness offrono diversi vantaggi nelle procedure di imaging. Nella presentazione successiva, Roger Spinner di s2a Systems ha parlato di Space Situational Awareness con sensori a terra, concentrandosi in particolare su osservazioni ottiche diurne e sulle conseguenze che ne derivano per la rete di sensori. Gli ultimi interventi della giornata, sotto forma di un punto della situazione sulla comunicazione satellitare (SATCOM), sono stati quelli del dott. Raphael Rolny di armasuisse Scienza e tecnologia e Marcel Häberli di Eraneos. Entrambi i relatori hanno evidenziato ai presenti opportunità e sfide offerte dal SATCOM.

Il dott. Peter Erni in piedi dietro un leggio, al suo fianco uno schermo su cui si vede una presentazione.

Conclusioni e previsioni

armasuisse Scienza e tecnologia coglie l’occasione per ringraziare i relatori a nome di tutti i partecipanti per il vivo interesse dimostrato, così come per il confronto aperto e trasparente

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