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Pubblicato il 27 settembre 2023

Esperienza, livello personale e cultura del dialogo come fattori chiave per il successo

Nell’intervista, Michael Hess descrive le esperienze acquisite con il Case Management dal punto di vista di un responsabile del team.

Michael Hess, responsabile del team Servizi commerciali Sistemi di condotta, Servizi commerciali Sistemi di condotta e di esplorazione, e Brigitte Utiger, responsabile del personale del settore di competenza Sistemi terrestri di armasuisse e case manager

Ritratto di Michael Hess

Quando hai avuto a che fare la prima volta con il Case Management e per quale motivo?

Il primo contatto è stato poco dopo che avevo assunto il mio ruolo di responsabile del team del settore Servizi commerciali Sistemi di condotta nel settore specialistico Servizi commerciali Sistemi di condotta e di esplorazione. Prima di dedicarmi a questo caso, si era già tenuto un colloquio con il dipendente e il responsabile del settore specialistico. La prima riunione a fini di chiarimento in mia presenza ha avuto luogo con il dipendente e il Case Management.

Per quel che puoi giudicare, la problematica di quella persona è stata capita correttamente?

A mio parere, la situazione della persona interessata è stata capita perfettamente. Certo, l’esperienza della case manager, il livello personale e la cultura del dialogo hanno svolto un ruolo essenziale. È stata discussa e definita una procedura per me valida.

Le misure di reinserimento sono state adattate, per quanto possibile, alle esigenze di tutti gli interessati?

Il reinserimento è riuscito bene. Il dipendente sta nuovamente lavorando con il suo grado di occupazione ed è rimasto come prezioso membro del team. Considerate le condizioni, il lavoro è ripreso velocemente con il format del tempo parziale. Il certificato medico di abilità al lavoro è stato decisivo. D’accordo con il Case Management e il dipendente è stato definito un possibile portafoglio di attività. Di comune accordo sono state stabilite le misure adatte alla situazione, che per me erano in linea.

Il Case Management è stato in grado di offrire un rientro al lavoro più professionale?

Ho potuto contare su un supporto prezioso e un interlocutore competente per chiarire le mie domande in ogni momento. Guardando indietro, i compiti preesistenti erano anche il prerequisito per definire i nuovi compiti supplementari. Tutte le fasi sono state accuratamente coordinate all’andamento della convalescenza del dipendente. L’aumento del grado di occupazione è stato discusso in tre.

Per te l’accompagnamento del Case Management è stato valido e perché?

Essendo il mio primo caso, ero estremamente grato per il sostegno personale, rafforzato dai colloqui periodici. Tra le singole fasi, avevamo abbastanza tempo per osservare la routine quotidiana e i progressi. Con un format a tempo parziale, il lavoro è ripreso in tempi brevi. Le misure adeguate e necessarie sono sempre state definite insieme.

Cos’altro vorresti che facesse il Case Management?

Vorrei che il livello del nostro Case Management restasse invariato e che armasuisse continuasse a beneficiare internamente del servizio individuale, in particolare in relazione al singolo caso.

Qual è il vantaggio maggiore che hai ottenuto dal Case Management?

Il dipendente e io stesso possiamo assolutamente guardare indietro a questo processo congiunto con la certezza di poter fare affidamento su un supporto professionale in qualsiasi momento. Possiamo contare su un bagaglio di esperienze del Case Management vastissimo. Il reinserimento completo è riuscito con successo. Mi ha fatto particolarmente piacere il fatto che vengono rivolti al dipendente la massima attenzione e il necessario apprezzamento in quanto essere umano.

Breve ritratto

Michael Hess (42 anni) ha conseguito un master universitario in Business Administration. Hess si è unito ad armasuisse nell’ottobre 2007 come responsabile di progetto. Da gennaio 2019 è a capo del team del settore Servizi commerciali Sistemi di condotta.